L’equipaggio del Jonathan verso la Valle dell’Eden

Si fa fatica a scendere dal Jonathan sapendo che per un po di mesi non ci saliremo più. Ora che ci ha portati si qui a Marmaris, sembra un gesto egoistico e bastardo: “grazie del passaggio, ci vediamo!”
Lui però lo sa e non ce ne vuole, sa che si farà un lifting e che noi torneremo a trovarlo durante l’inverno e, anche se potrebbe benissimo rispondere:”vi ho portati sin qui nonostante tutto e voi mi lasciate così?”, si bea della pacca sulla chiglia che gli diamo in senso di commiato senza lamentarsi.


Una settimana abbondante di preparativi per noi e per lui: vele lavate, ripiegate, scotte lavate, tender rimessato, lista di lavori e lavoretti, bagagli preparati alla bell’e meglio con valigie e zainetti acquistate bazar, incontri con i responsabili del cantiere e la completa indecisione di cosa fare dopo..insomma..un bel casino.
Abbiamo ancora una ventina di giorni prima di dover volare verso Cagliari e vagliamo innumerevoli varianti sull’itinerario del nostro percorso di rientro.

Viaggiare insieme al Jonathan significa per noi fare quello che ora stiamo facendo: arrivare e visitare nuovi posti.

Siamo a Marmaris, la Turchia è grande e bella, ma anche le distanze sono ragguardevoli, non si può far tutto e visitare tutto: bisogna scegliere. Di certo vogliamo evitare zone turistiche, ne abbiamo abbastanza tra Grecia, Bodrum e Marmaris, ristoranti accalappiaturisti, Chore trasformate in negozi di souvenirs e Bazar fatti in serie per i ‘polli’. L’imbarazzo della scelta tra la L’Anatolia occidentale, l’orientale, la Cappadocia, il Mar Nero, la Tracia…ci mette in seria difficoltà perché ognuna di queste zone meriterebbe, ognuna ha bellezze naturali e storiche notevoli e ognuna è…molto distante. 

Per fortuna gli spostamenti aerei costano poco, anche se sarebbe bello viaggiare con i loro bus, non c’é tempo a sufficienza. Scartata la risalita via macchina fino ad Istanbul, alla fine optiamo per quello che, sotto sotto, ci affascina maggiormente: raggiungere la Valle dell’Eden, vedere le ‘origini’, visitare posti che sono citati nei testi sacri delle religioni monoteistiche, vedere con i nostri occhi resti che dovranno riscrivere la storia antichi di oltre diecimila anni e, last but not least, conoscere il Kurdistan, il ‘non stato’ con i suoi abitanti, vedere e toccare quello che studiavamo sui libri di storia: Mesopotamia, Assiri, Babilonesi, il Tigri e l’Eufrate.

…alla via così!

Con calma, perché sarà dura scrivere e trasmettere le sensazioni ed emozioni vissute, gli odori, i suoni, i colori e la vista che difficilmente una macchina fotografica in mano a dei non professionisti, riuscirà a catturare. Questa introduzione basterà per darmi il tempo di mettere insieme le idee e di dare un senso a quello che scriverò prossimamente.

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